Il Castello Di Pomo

Verso il 643 con l’invasione dei Longobardi , con a capo Rotari , l’intera Liguria fu sottomessa. Rimanevano però alcune zone in mano ai Bizantini. Secondo alcuni storici , in questo periodo , i Bizantini fecero costruire un castrum (edificio fortificato) a Pomo con funzione di difesa contro il Longobardi che possedevano le zone più montuose. 

Secondo altri storici invece , fu proprio il marchese Aleramo a dare inizio alla costruzione del castrum , dopo che l’imperatore Ottone I , nel 967 , gli concesse la marca tra il fiume Orba , il Po , la Provenza ed il mare , dandogli una nuova funzione di difesa contro le invasioni dei pirati Saraceni.

In un primo tempo , il castello ebbe solo una funzione militare , favorendo però la rinascita economica e demografica della zona: si prosciugano i terreni acquitrinosi , si intensificarono le attività agricole e di allevamento e si costruirono piccoli centri agricoli (mansi) intorno al castello.

In un primo momento nel castello vivevano due funzionari : il gastaldo che aveva compii di carattere militare e il castellano che sbrigava le faccende amministrative. Solo più tardi Quiliano assunse le caratteristiche di un vero e proprio feudo ; la funzione del gastaldo e castellano verrà esercitata da una sola persona e la carica diventerà prima vitalizia e poi ereditaria.

Il feudo di Quiliano comprendeva la vallata del fiume Quiliano , le località di Tiassano e i suoi possedimenti tra i quali Perniati , Morosso , Veirasca , la località dei Gatti nel territorio di Segno ed infine Vezzi.

Tra i gastaldi di Quiliano , spicca il nome di Sigismondo , il primo che riuscì a staccarsi dai vincoli col marchesato Aleramico e a diventare “dominus” incontrastato del feudo quilianese. Nel periodo che va dal 1200 circa al 1500 il feudo di Quiliano continuerà ad essere il pomo della discordia tra il Comune di Savona e quello di Genova. Nel 1339 , durante una terribile sommossa popolare , il castello andò completamente distrutto , ma si suppone che sia stato ricostruito , data l’importanza della sua posizione. Altri gravi danni subì nel 1491 , quando il territorio savonese subì le incursioni della compagnia di ventura di Francesco Carmagnola.