Informazioni Generali

8.289 abitanti (vadesi), posta a 12 s.l.m., sup. complessiva 23,4 kmq.Frazioni: Porto Vado, San Genesio, Sant’Ermete, Valle di Vado, Segno. Santo patrono: San Giovanni Battista. Diocesi di Savona e Noli.Si distende lungo il litorale e si protende lungo la valle del fiume Segno. Confina a est con Savona e a Ovest con Bergeggi, a nord con Quiliano Raggiungibile con la SS. n. 1 via Aurelia, con la linea ferroviaria Genova-Ventimiglia (stazione Quiliano-Vado) con le autostrade Torino-Savona e Genova-Ventimiglia dall’uscita di Savona. Scalo Marittimo di Porto Vado collegato a Bastia e Ile Rousse con la Corsica Ferries.

Motto sullo stemma del Comune :Non armis sed foedere ultra Vada Sabatia”:

non con le armi, ma con le alleanze pacifiche Vado deve progredire”:

Dai Romani alla Corsica Ferries

L’antico villaggio di Vado, chiamato in epoca romana Vada Sabatia, si sviluppò nel II secolo a.C. intorno ad un campo militare dell’Impero romano, uno dei primi della colonizzazione romana in Liguria. Divenne quindi municipio dell’impero e importante nodo viario e commerciale, anche grazie all’imponente bonifica delle zone paludos . Il suo nome è citato in vari documenti romani ,in una lettera del I secolo a.C. di Bruto a Cicerone (Vada), dallo storico e geografo greco Strabone (Vada Sabatium); da Plinio il Vecchio come Portus Vadorum Sabatium e dal geografo Pomponio Mela nel I secolo.

Nel 109 a. C. Vado venne collegata con Luni e Roma dalla Via consolare Aemilia Scaurii, che valicava gli Appennini col passo di Cadibona per poi scendere verso il passo della Cisa. Al 641 risale la nuova dominazione dei Longobardi nel territorio ligure, che causò la devastazione di alcuni centri del comprensorio vadese: la stessa Savona fu soggiogata al dominio di Rotari, ma Vado rimase un centro di un cero in cui fu reasferita la sede vescovile della diocesi di Savona, dal VII all’IX secolo.

Nell’età carolingia la comunità di Vado acquisì prosperità e importanza politica nel panorama del ponente ligure, grazie alla sede diocesana e alla nomina di comitato della circoscrizione dell’impero. Nelle ultime fasi del periodo feudale Vado, divenuta possedimento degli Aleramici di Bonifacio del Vasto, conobbe una lenta decadenza, cui seguirono i primi tentativi di accorpamento del territorio verso il sempre più crescente Comune di Savona finchè alla fine del XII secolo, durante la dominazione dei marchesi Del Carretto, Ottone cedette i diritti feudali su Vado e parte di Quiliano al Comune e al vescovo di Savona.

In seguito alla rapida espansione territoriale e politica del Comune di Savona, Genova, per contrastare i possedimenti savonesi nella riviera di ponente, diede inizio ad una trattativa diplomatica con l’appoggio del papato per l’acquisto delle terre costiere. La accrescente pressione di Genova, anche con l’uso della forza, portò nel 1385 papa Urbano VI a cedere un ampio territorio del savonese ai Genovesi.

Divenuto possedimento della Repubblica di Genova il territorio di Vado divenne podestaria e si diede inizio alla costruzione di fortificazioni per la difesa della costa e della comunità. La dominazione genovese incrementò lo sviluppo commerciale del porto, facendo di Vado uno dei maggiori centri portuali della riviera di ponente.
Nel 1797 Napoleone Bonaparte occupò il territorio durante la Campagna d’Italia e, dopo la caduta della Repubblica Oligarchica di Genova, ne inglobò il territorio nella nuova Repubblica Democratica Ligure, annessa al Primo Impero Francese. Dopo il Congresso di Vienna nel 1815 entrò a far parte del Regno di Sargegna insieme agli altri comuni della Repubblica Lligure, e quindi dal 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia.

Storicamente fino ai primi del Novecento il Comune di Quiliano ha avuto una striscia di terreno comunicante con il mare adiacente al torrente Quiliano, nota come località Murate per poter accedere alla produzione del sale ed al commercio locale senza la necessità di pagare i dazi comunali all’epoca vigenti. Successivamente alla costruzione della linea ferroviaria tale località è stata compresa nel comune di Vado Ligure che assumerà tale denominazione dal 1908. Risale invece al 1929 la soppressione e l’accorpamento dell’allora Comune di Segno nell’odierno comune vadese.Segna attualmente il confine tra i Comuni di Vado Ligure, Quiliano e Savona il Ponte Filippo Maria Visconti (Punte de Pria in dialetto), del 1434, sul torrente Quiliano.

Nel XX secolo Vado conobbe uno sviluppo prevalentemente industriale. Durante gli anni Cinquanta e Sessanta si insediarono in zona diverse fabbriche tra cui la centrale termoelettrica Enel, caratterizzata dalle due alte ciminiere, alte circa 200 metri. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 Vado ha fatto parte della Comunità Montana delLa Vado Ligure attuale, dal dopoguerra ad oggi ebbe un importante sviluppo economico: dalla Valle di Vado, dove si trova oggi un articolato tessuto artigianale e industriale, al porto, importante scalo commerciale (cereali, frutta, automobili ecc) e turistico, grazie al servizio di traghetti, di cui uno veloce, della Corsica Ferries, che in un anno raggiungono quasi le 600 traversate con scalo a Bastia, Calvi e Ile Rousse, a cui nell’estate 2011 si è aggiunto il collegamento con traghetti per la Sardegna.


Oggi la città è impegnata in una riqualificazione del territorio: dal porto, alla valorizzazione della zona costiera, con la ristrutturazione degli stabilimenti balneari e l’abbellimento della passeggiata a mare. Agli occhi dei visitatori Vado Ligure non appare solo come il polmone dell’economia savonese ma anche come centro turistico che, oltre al mare, è in grado di offrire cultura, divertimento e radicata tradizione storico artistica. Numeros e molto frequentati sono i locali in questa zona dedicati ai giovani, i centri di aggregazione sociale per la terza età, cui si aggiunge dal 2010 il Molo 8.44, centro commerciale e sede di locali per la ristorazione, l’intrattenimento e l’animazione dei visitatori.


materiali tratti da wikipedia

e dal Sito del Comune di Vado Ligure