Chiesa della Confraternita dei Disciplinanti Bianchi

La confraternita di San Giovanni Battista, detta dei Bianchi, ebbe origine nel 1262, un anno prima che il vescovo di Albenga, monsignor Lanfranco Dinegro, concedesse in feudo ad Oberto Doria, capitano del popolo di Genova, i beni vescovili di Loano.
La confraternita ha le sue origini in quei movimenti dei Disciplinanti, o Flagellanti, fondati nel 1260 in Perugia dove un grande moto di devozione popolare non immune da tensioni politiche e desiderio di pacificazione di realtà cittadine, prese campo per opera di un laico, tale Raniero Fasani, datosi alla vita religiosa e penitente.
Le radici della confraternita avente scopi devozionali e caritativi risalgono quindi al Medioevo, quando i loanesi si dedicavano prevalentemente all’agricoltura e alla pesca vivendo, perciò, per la maggior parte del loro tempo isolati; quindi le riunioni della Confraternita divennero centro di acculturazione religiosa e sociale.
Essa fu portatrice di legami associativi e di comportamenti rituali di grande rilevanza nella psicologia individuale e collettiva, e di valori di solidarietà che superavano la cerchia ristretta dei confratelli per rivolgersi ai bisogni della comunità tutta, svolgendo così un’attività politico-amministrativa.
Non si esclude, infatti, che nell’Oratorio si tenessero le elezioni degli amministratori comunali e le riunioni dei consiglieri eletti.
Importantissimo è stato il ruolo della confraternita nella  fondazione e gestione dell’ospedale e l’amministrazione dei beni del  Monte di Pietà di Loano prima che la principessa Giovanna Doria desse lo statuto del nuovo Monte di Pietà da lei istituito.
Le processioni dei Disciplinanti erano caratterizzate dall’autoflagellazione pubblica dei suoi aderenti maschi (mentre quella delle donne era solo privata) e si diffusero ben presto di città in città; da Perugia a Bologna, per tramite degli imolesi, e da Bologna a Modena.
A Genova giunsero processionalmente da Tortona nel Natale del 1260.
Il primo statuto conosciuto risale a qualche anno dopo il 1260, accresciuto in seguito ed approvato dal vescovo di Bologna Ottaviano Ubaldini nel 1286.
I documenti dei Disciplinanti bolognesi ci consentono anche di conoscere il fenomeno che, in un periodo di tempo compreso tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, dalla germinazione dell’unica Congregatio Devotorum civitatis ed diocesis Bononie, diede origine a confraternite autonome, sia nella città che nelle contrade vicine.
Si presume, in quanto non esiste documentazione, che la confraternita dei Disciplinanti di San Gio. Batta rimase tale fino al 1399 quando divenne Confraternita dei Disciplinanti Bianchi di San Giovanni Battista.
In quell’anno gruppi di uomini e donne in cappa bianca entrano in Liguria dalla Provenza passando di città in città al canto dello Stabat Mater.
Nel mese di maggio erano a Genova, diretti verso Roma per il Giubileo del 1400.
Lo statuto a cui la confraternita dei Disciplinanti Bianchi di Loano ha fatto riferimento per molti anni è stato approvato con decreto del Concilio Provinciale secondo riformata d’ordine di San Carlo Borromeo, cardinale arcivescovo di Milano alla fine del 1500.A beneficio del fatto che la Confraternita dei Bianchi abbia avuto origine dai Disciplinanti o Battuti, di Perugia prima e di Bologna poi, è  interessante notare come le due tavole qui di seguito riportate abbiano in comune un particolare: la raffigurazione di un gruppo di Battuti inginocchiati.
La tavola superiore a sinistra, di antica data, è conservata presso l’Oratorio e raffigura l’immagine di San Giovanni Battista con i Battuti inginocchiati ai suoi piedi.L’immagine successiva appartiene ad una raccolta degli Statuti e Divozioni dei Battuti di Santa Maria della Vita, ed è conservata a Bologna, pressola Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Fondo Ospedali 2 e risale ad una data poco più tarda del 1337.
In detta immagine viene raffigurata in alto La lavanda dei piedi ed in basso un gruppo di Battuti inginocchiati, particolare comune, come già detto, alla tavola dell’Oratorio dei Bianchi.