Palazzo Della Rovere o Santa Chiara

Eretto a partire dal 1495 da Giuliano da Sangallo come residenza del Cardinale Giuliano Della Rovere (poi Papa Giulio II), è un raro esempio di architettura toscana trapiantata in liguria. Nel corso dei secoli ha cambiato destinazione; in epoca napoleonica era sede della prefettura francese. Ora è previsto un restauro.

Opera dell’architetto Giuliano da Sangallo. Fu fatto costruire dal cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II (in occasione della sua elezione al Pontificato saranno murate lapidi ed armi roveresche in tutta la città, nonché piantati alberi di rovere per le vie principali); l’avvio ai lavori è dato il 4 febbraio del 1495 sotto la sovraintendenza di Urbano Vegerio, suo procuratore; nel 1496 vengono acquistate alcune abitazioni circostanti per estendere il palazzo, che tuttavia resterà incompleto (al riguardo notare le isolate colonne dell’ingresso, che nelle intenzioni originarie erano parte di un diverso contesto, completo di un blasone ecc.). Il progetto è del fiorentino Giuliano da Sangallo, magister petrarum et picator, coadiuvato da Matteo De Bixono, magister picator sive picha pietra. Nel 1500 al de Sengallo e al nipote Bernardo, gli Anziani della città accordano la cittadinanza savonese in benemerenza del progetto. Il celebre architetto (1445-1516) costruì, per Lorenzo il Magnifico, le ville fiorentine di Poggio Imperiale e di Poggio a Caiano. Suoi vari edifici a Roma e a Perugia. Fra gli altri, alloggiò in questo palazzo la regina di Spagna Germana di Foix, moglie di Ferdinando II di Aragona (che fu ospitato nel Castello Nuovo), dal 26 giugno 1507