Santuario dei cetacei (Video)

Il Santuario dei Cetacei è un area marina di circa 100.000 km2 che si estende tra la Costa Azzurra, il Principato di Monaco, la Costa Ligure, quella della Corsica, della Sardegna e della Toscana.

Questa zona comprende le acque costiere interne, il mare territoriale e l’alto mare della Francia, del Principato di Monaco e dell Italia.

In base all accordo del 25 novembre  del 1999, i suoi limiti sono i seguenti:

  • ad ovest, una linea che va dalla punta Escampobariou (punta ovest della penisola di Giens: 43 01’70″N, 06 05’90″E) a Capo Falcone, situato sulla costa occidentale della Sardegna (40 58’00″N, 008 12’00″E);
  • ad est, una linea che va da Capo Ferro, situato sulla costa nord orientale della Sardegna (41 09’18″N, 009 31’18″E) a Fosso Chiarone, situato sulla costa occidentale italiana (42 21’24″N, 011 31’00″E).

Questo triangolo di mare è caratterizzato da un particolare regime di correnti che permette la risalita delle sostanze nutritive depositate in profondità, e l azione dei venti invernali favorisce la distribuzione sulla totalità della colonna d’acqua.

In tal modo i nutrienti che generalmente giacciono sul fondo, vengono così a trovarsi ad una profondità minore, alla quale è possibile la fotosintesi e la produzione di fitoplancton, il primo anello della catena alimentare.

Le condizioni fisiche e climatiche qualificano pertanto questa area marina come eccezionalmente produttiva e ricca di forme viventi ed innescano catene trofiche di rilevante abbondanza e diversità, creando le condizioni ideali per l’alimentazione dei cetacei. Così tutte le estati migliaia di cetacei si danno appuntamento nel bacino Ligure-Provenzale per nutrirsi in vista dell’inverno.

In questa zona sono presenti: balenottere comuni (Balaenoptera physalus) e stenelle (Stenella coeruleoalba), la cui presenza, maggioritaria tra tutte le specie di cetacei presenti nell’area è stimata, rispettivamente, in circa 2000 e circa 25.000 esemplari geneticamente distinti dalle conspecifiche dell’Atlantico orientale e quindi probabilmente isolate e stanziali del mar Mediterraneo; capodogli (Physeter catodon), globicefali (Globicephala melas), grampi (Grampus griseus), tursiopi (Tursiops truncatus), zifi(Ziphius cavirostris), delfini comuni (Delphinus delphis) (dal sito del Ministero dell Ambiente).

Maurizio Wurtz ci parla delle coste liguri e di tutta quella zona abitata da balene e capodogli che si estende fino alla Sardegna. Video tratto dal canale YouTube dell’AgenziaInLiguria