Il Santuario di Savona

Orario di apertura della Chiesa dalle ore 7,30 alle 18,30

Orario Funzioni Religiose:

Dal lunedì al venerdì: Santo Rosario ore 16,30; S. Messa ore 17,00

Sabato: S. Messe ore 9,00 e 17,00; S. Rosario Ore 16,30

Domenica: SS. Messe ore 10,30 e 17; S. Rosario ore 16,30

Il Santuario di Nostra Signora della Misericordia sorge a 7 chilometri dal centro di Savona; è stato edificato nel luogo dell’apparizione della Vergine al contadino Antonio Botta, nel 18 marzo 1536. Visitata da Papa Benedetto XVI nel 2008, la basilica è  a tre navate decorate con affreschi di Bernardo Castello. Notevoli le opere pittoriche e scultoree al suo interno. Da visitare anche  l’interessante Museo, situato nella piazza.

Un percorso di fede, di storia e di arte lega la città di Savona al Santuario di Nostra Signora di Misericordia dove, il 18 marzo del 1536, la Vergine apparve a un contadino già anziano, Antonio Botta, nella verde valle di San Bernardo a circa 7 chilometri dal centro cittadino. Un evento che diede molta forza ai savonesi, dopo la sottomissione della città, otto anni prima, ai genovesi con l’interramento del porto e la distruzione della cittadella sul colle del Priamàr per far posto alla fortezza. Il luogo in cui era apparsa la Vergine divenne presto meta religiosa di forestieri e visitatori illustri tanto da esser considerato, per alcuni secoli, il più importante centro mariano dopo la Santa Casa di Loreto.A seguito dell’apparizione, con una certa celerità, vennero costruiti la basilica, a partire dall’agosto 1536, l’ospizio, il ricovero per i pellegrini, e l’antica locanda, che ancora oggi, con le dovute modifiche e ristrutturazioni, svolge la sua funzione originaria di albergo e ristoro per i viaggiatori. Ha dato lustro e ha sottolineato il valore religioso del sito la recente visita, nel maggio del 2008, di Papa Benedetto XVI. Il Santo Padre, dopo alcuni minuti di preghiera privata all’interno del Santuario, ha deposto la Rosa d’Oro sull’altare della cripta, la prestigiosa onorificenza vaticana che viene concessa solo in rare occasioni, oggi custodita in una teca di vetro.  Un vero e proprio itinerario religioso conduce il visitatore al Santuario. Infatti, a partire dal Seicento, furono edificate nove cappellette votive che, ancora oggi, scandiscono il percorso dei pellegrini e dei visitatori che, dall’abitato di Lavagnola, possono raggiungere la Basilica e la  Cappella della Crocetta, risalente al 1680. Percorrendo l’itinerario a piedi – come avviene, per tradizione, ogni 18 marzo in processione – o, più comodamente in auto, è possibile fare tappa in ognuna delle cappelle. Conclude l’itinerario la Crocetta, posta su un poggio alla sinistra del Santuario e dallo stesso raggiungibile percorrendo una stretta scalinata, affrescata al suo interno da Bartolomeo Guidobono che, nella cupola, crea un gioco illusorio che riproduce la processione votiva al luogo di fede. Spettacolo artistico di rara bellezza è offerto dalla piazza del Santuario, dove, in un gioco prospettico e scenografico, i palazzi e le statue Sette e Ottocentesche, poste sul lato dell’Antico Ospizio, creano quinte teatrali al fulcro su cui converge lo sguardo: la Basilica. È lo stesso angelo tortile, apice della fontana realizzata nel 1708 da Giacomo Ponsonelli, posta al centro della piazza, a indirizzare il visitatore verso la bellezza della facciata del Santuario, in pietra del Finale e marmi bianchi screziati, opera del ticinese Taddeo Carlone tra il 1609 e il 1611. L’interno, costruito sotto la direzione dell’architetto lombardo Pace Antonio Sormano, è a tre navate decorate dagli affreschi di Bernardo Castello (Genova 1557-1629). Dalla navata centrale si accede, scendendo una scalinata, alla cripta ove è collocato il gruppo scultoreo raffigurante “L’apparizione della Madonna di Misericordia ad Antonio Botta” (1560), opera di Pietro Orsolino, mentre le otto cappelle laterali della chiesa custodiscono opere pittoriche e scultoree di notevole pregio, tra cui si segnalano, per quanto riguarda l’ambito scultoreo, l’“Altare della Visitazione”, opera di Gian Lorenzo Bernini, oppure, in ambito pittorico, le tele della “Natività della Vergine” del pittore romano Orazio Borgianni (1578-1616), la “Presentazione della Vergine al Tempio” di Domenico Zampieri detto il Domenichino (1581-1641), il “Cristo crocifisso” del genovese Giovanni Battista Paggi (1554-1627). Di grande pregio, inoltre, l’altare maggiore settecentesco in marmi policromi e il coro ligneo di Vincenzo e Giuseppe Garassino, un capolavoro di intarsi, realizzato nella seconda metà del XIX secolo.

La basilica, ancora oggi, è meta di pellegrinaggi e recentemente è divenuta riferimento per tutte le Confraternite Italiane. Alla Madonna di Misericordia, patrona della città, i savonesi sono molto devoti e al Santuario si recano per chiedere grazie e consolazione alle proprie pene non tralasciando di scrivere i propri pensieri sul “Libro dei pellegrini”, conservato all’interno della Basilica, che riporta le tracce del passaggio, tra gli altri, di Giovanni Roncalli – allora Patriarca di Venezia, poi Papa Giovanni XXIII -,  del Presidente Pertini e di Papa Benedetto XVI.