Un itinerario alla scoperta di Borghi e Paesi

nella foto: affreschi della chiesa di San Nicolò, Bardineto

A SPASSO PER BORGHI E PAESI

Il comprensorio valbormidese comprende in pochi chilometri ben 18 Comuni, ognuno costituito da miriadi di borgate e frazioni; questo consente di visitare nella stessa giornata realtà diverse, percorrendo brevi spostamenti tra una località e l’altra. A unire idealmente e fisicamente tutte queste diverse realtà e il corso delle Bormide, sulle cui rive sorgono tutti i centri abitati più importanti. Un fiume quindi che, pur nelle sue diverse accezioni e denominazioni, funge da naturale “Trade d’union” di tutto il comprensorio. Il modo più veloce e comodo per giungere in valle è con l’auto, risalendo la statale 29 del Colle di Cadibona o percorrendo l’autostrada Torino/Savona; in entrambi i casi la prima località che si incontra, appena valicato il Colle, è Altare. L’abitato si sviluppò a partire dal medioevo, e con esso l’importante attività della lavorazione del vetro, probabilmente importata in paese dai monaci benedettini a partire dal XII/XIII sec. La fiorente economia che via via si sviluppò intorno a questa particolare industria fece la fortuna economica di Altare fino al secolo scorso; i mastri vetrai si riunirono nel 1856 in un unica corporazione e testimonianze della ricchezza del paese sono ad esempio le belle Ville in stile Liberty fatte edificare tra fine ‘800 e inizi 900; Villa Rosa è l’attuale sede dell Museo del Vetro, fiore all’occhiello di tutta la vallata, prezioso scrigno dove poter ammirare oggetti in vetro di vita quotidiana, produzioni artistiche, e tutta una serie di oggetti studiati e realizzati appositamente per uso farmaceutico. ( Per informazioni su orari di apertura: www.museodelvetro.org.) Sono pochi i mastri vetrai ancora attivi, ma si possono trovare le loro botteghe artistiche facendo due passi nel caratteristico centro storico. Carcare è il paese successivo; sorge lungo le sponde della Bormida di Pallare e il ponte Vecchio divide in due il bel centro storico, in parte valorizzato da restauri che hanno riportato antico splendore alle facciate delle abitazioni di via Castellani. Il paese è conosciuto per una sua importante istituzione, il Liceo Calasanzio, attuale sede dei licei classico, scientifico e linguistico, sorse nel 1621 come Collegio dei Padri Scolopi. Importante personaggio della cultura valbormidese legato a Carcare fu Anton Giulio Barrili, patriota e scrittore,  che qui risiedette e morì nel 1908; Villa Maura, la sua residenza, è diventata la biblioteca civica e Museo. ( A Carcare sorge, in una stradina laterale della centrale  Via Garibaldi, l’unico Museo del Corpo degli Alpini in Liguria: aperto sabato e domenica dalle 10 alle 12, espone svariati reperti, soprattutto relativi alle guerre mondiali del secolo scorso) Seguendo il corso della Bormida, dopo quattro chilometrisi giunge a Pallare.  Il paese è situato in splendida posizione circondato da una natura rigogliosa: nella piazza principale fà bella mostra di sè la bella chiesa Parrocchiale di San Marco, risalente al XVI° sec.con al suo interno diverse pregevoli opere e ricche decorazioni. Oltre al borgo principale, dotato di moderne strutture sportive e di aree attrezzate per pic nic e momenti di relax all’aperto, numerose sono le borgate rimaste per la maggior parte originali nella primitiva architettura. Tra di esse  Biestro è la più importante e si raggiunge facilmente  in pochi minuti di auto; dall’alto degli oltre 600 mslm, si gode di una bella visione panoramica sulle vallate sottostanti. La borgata conserva abitazioni antiche sulle cui facciate spesso alloggiano caratteristiche meridiane: la più interessante è senz’altro Ca’ di Gamba, abitata dalla famiglia omonima fino al XVI° sec, che sembra risalire addirittura al 1111.  L’antica chiesa di Santa Margherita di Antiochia, risalente al 1663, è stata recentemente restaurata e offre al suo interno pregevoli affreschi e opere lignee del Brilla. In località Bricco sorgono le cosiddette “Pietre di Napoleone”; si tratta di quattro enormi pietre intagliate e lavorate in epoca napoleonica; sembra che la loro funzione originale fosse legata alla realizzazione di ponti, ma la loro singolare forma ha generato negli anni leggende tra gli abitanti del luogo. Una breve deviazione nella vicina Mallare ci permette di scoprire, in località Eremita, il pregevole Santuario di Santa Maria dell’Eremita; di epoca medievale, fu eretto probabilmente sul sito di un preesistente tempio pagano e viene spesso utilizzato per matrimoni e celebrazioni per la bellezza del contesto naturale nel quale è inserito. Scesi nuovamente  a valle, il paese successivo è Bormida; immerso tra foreste di castagni e faggi, oltre a una natura incontaminata, offre anche interessanti attrattive storiche. Nella piazza principale la parrocchiale di San Giorgio (XV° sec) conserva al suo interno pregiate tele e statue lignee, una delle quali attribuita al Maragliano. In località Piano Soprano il Palazzo La Ferriera, immerso in un bel parco, riporta indietro nel tempo, quando in queste zone boscose sorgevano numerose ferriere per la lavorazione del minerale di ferro. Poco lontano, la cappella secentesca della Madonna del Carmine, vide il passaggio nel 1666 della figlia del Re di Spagna, promessa sposa all’imperatore d’Austria Leopoldo I; Bormida infatti è attraversata dall’antica strada della Regina, costruita nel 1666 per consentire appunto all’infanta figlia del Re di Spagna di raggiungere Milano da Finale Ligure.  Altri segni della storia troviamo lungo le pendici del Ronco di Maglio (1108 mslm), e nello specifico i resti di trincee costruite dai soldati francesi durante la Campagna d’ Italia del 1796. Merita una visita anche l’antico Borgo dei Pirotti, per la tipicità delle sue architetture rurali. Ripercorrendo a ritroso la vallata, si torna in breve a Carcare e da lì, altri 5 km consentono di raggiugere Millesimo, unico comune del comprensorio ad essere annoverato nei Borghi più belli d’ Italia. Il borgo, dall’impianto medievale ottimamente conservato, è adagiato sulla riva destra della Bormida omonima, con alle spalle lo sperone roccioso dal quale svetta il castello, a guardia e protezione dell’abitato. La città, fondata il 9 novembre 1026 da Enrico II Del Carretto, deve la sua fortuna a questa dinastia, che ne favorì lo sviluppo e l’economia. Un modo sicuramente  unico per accedere al centro storico è quello di attraversare il caratteristico Ponte della Gaietta, mirabile e raro esempio di ponte fortificato risalente al XII° sec. Poco oltre si giunge innanzi a un’antica casa poggiante su un pilastro in pietra:  è detta casa della fondazione, in quanto per certo esisteva già all’atto ufficiale di fondazione del borgo, dove viene espressamente citata. L’antica Via Roma era la via di passaggio che attraversava il borgo nella sua interezza, mentre la parallela Piazza Italia, caratterizzata dai bei portici, era dedicata al mercato e ai commerci. Recentemente rinnovata sia nella pavimentazione che nel recupero delle facciate degli antichi palazzi, ora è il centro della vita di Millesimo, con bei negozi e ristoranti che la rendono il salotto cittadino. All’apice della piazza sorge l’antico palazzo  residenza dei Del Carretto, ora Municipio cittadino; qui Napoleone soggiornò durante la Campagna d’Italia. Sul Lato opposto si intravede la sagoma del Castello, con ai suoi piedi la bella Villa Scarzella, residenza ottocentesca, ora sede del Museo Napoleonico. Appena fuori del borgo antico, immersa all’interno di un parco pubblico, sorge l’antica chiesa di Santa Maria Extra Muros, pregevole pieve romanica del XII° sec con al suo interno un ciclo di affreschi gotici e la vasca battesimale originale: è visitabile su prenotazione (019564007). La vicina Villa Centurione-Scotto, caratterizzata dall’elegante torretta, è il rifacimento in stile revival gotico/rinascimentale dell’ antico monastero medievale di Santo Stefano. (proprietà privata) La parrocchiale risalente al XV° sec merita la visita per le diverse opere al suo interno tra le quali un crocefisso ligneo del Maragliano. Altra imponente costruzione religiosa è il Santuario dell’Eremo del Deserto, situato a pochi km in direzione Murialdo; l’edificio attuale risale al 1880, e la sua particolare struttura a pianta centrale con imponente cupola, desta ammirazione. Millesimo è conosciuta anche come Città del Tartufo, e l’annuale Festa Nazionale del Tartufo che si svolge l’ultima settimana di settembre richiama sempre molti appassionati buongustai. (box laterale: a Cosseria merita una visita il curioso Museo della Bicicletta; al suo interno una straordinaria raccolta di biciclette di varie epoche, frutto della passione del Sig Luciano Berruti. Per visite chiamare lo 019519785 (www.veloretro.it). ) La vicina Cengio ha nell’antica borgata di Cengio Alto il suo fulcro storico di pregio; a impreziosire l’abitato, il secentesco Santuario della Natività della Vergine, i cui affreschi sono stati valorizzati da un recente restauro (per visitare la chiesa rivolgetevi all’osteria del borgo, che custodisce le chiavi). Nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria sorge Palazzo Rosso, notevole edificio di inizi  novento in stile neo romanico; presenta interni riccamente decorati, ed è ora utilizzato per spettacoli ed eventi culturali. Non dista che pochi km Roccavignale, ultimo paese in provincia di Savona di questa porzione di Val Bormida: la borgata di Strada è senz’altro la più interessante per l’uniformità architettonica dell’abitato, conservato nella sua struttura originaria, con suggestivi archi e sottopassi di collegamento tra una abitazione e l’altra. Qui si svolge ormai dal 1981 il Presepe vivente, evento che attira ogni anno tra il 22 e il 24 dicembre centinaia di visitatori. Il borgo si anima con la ricostruzione di antiche botteghe artigiane, che fanno da sfondo alla natività del Cristo. Come già accennato precedentemente, in località Valzemola sorge l’antico castello medievale, utilizzato in periodo estivo per rappresentazioni e spettacoli: ai piedi del Castello gli appassionati di pesca potranno dilettarsi grazie ai due laghi dedicati. Accanto ad essi sorge il Dolmen di Roccavignale; probabilmente di epoca neolitica costituisce un reperto unico unico in Liguria per forma e caratteristiche che ricordano i dolmen presenti nel nord Europa. Sopra Valzemola sorge Pianissolo, altra frazione , impreziosita da pregevoli  murales dipinti sulle facciate di  alcune delle abitazioni più antiche. ( il gruppo folkloristico dei trottolai di Roccavignale, fondato nel 1994, prosegue la tradizione dell’antico gioco della trottola, costruendo, vendendo e facendo conoscere ai bambini di oggi questo affascinante gioco del passato)  Cairo Montenotte è la cittadina più grande della Val Bormida: assolutamente da visitare il centro storico medievale a cui si accede attraversando l’antica Porta Soprana, una delle originarie porte di accesso: l’asse principale dell’antico borgo, Via Roma, è costellata di negozi e attività commerciali, all’interno di un tessuto urbanistico medievale pressochè intatto. Suggestivi i caratteristici portici che conducono alla parrocchiale di San Lorenzo, e l’antico Palazzo Scarampi, risalente al XVI° sec, per anni sede della civica Biblioteca, ora in restauro. Il colle ai piedi  dell’abitato è sormontato dei possenti resti del Castello medievale, recentemente restaurati e resi presto visitabili. Fuori dal centro storico in località Ville sorgono i resti dell’antico convento di San Francesco, anch’esso interessato da un recupero in fase avanzata. A Ferrania l’antica borgata sorse attorno all’Abbazia di San Pietro e Paolo, e mantiene ancora oggi la caratteristica pianta a “L” e l’impianto architettonico originale. La vicina Rocchetta di Cairo è conosciuta per i numerosi murales e per il famoso Ponte degli Alemanni, notevole esempio di ponte medievale che valica la Bormida con tre ardite arcate.(box laterale Giuseppe Cesare Abba: Cairo Montenotte diede i natali a Giuseppe Cesare Abba, (1838-1910), scrittore e patriota, fece parte del gruppo dei Mille di Garibaldi, di cui scrisse le gesta nella sua opera “Arrigo. Da Quarto al Volturno” .Fu anche sindaco di Cairo e senatore del Regno d’Italia.) Proveniendo dalle località costiere del ponente savonese, la prima località della Valle che si incontra è Bardineto. A soli 20 minuti di auto da centri come Borghetto SS o Albenga, è adagiato in un bella posizione a oltre 700 mslm in un altopiano cui fanno da sfondo i monti Barbena e Carmo. Una natura incontaminata rende Bardineto meta ideale per sportivi amanti di trekking o mountain bike, o anche solo per chi vuole rigenerarsi fuori dal caos ciitadino. Il borgo originale si è sviluppato sul colle attorno al singolare castello esadodecagonale, di cui rimangono ancora alcuni resti imponenti. Immersa in un bosco appena fuori dal paese, la piccola chiesa medievale di San Nicolò racchiude al suo interno un ciclo di affreschi risalenti al 1400 che lascia letteralmente stupefatti; si tratta di un vero e proprio gioiello da scoprire che consigliamo di non perdere (per la visita chiamate il numero di tel: 0197907228). Appena sopra la chiesa, ancora ben visibili i resti di una castrum longobardo del VII° sec. Interessante è anche la visita alla Raccolta di attrezzi agricoli della collezione Lombardini, allestita  nei locali dell’ex asilo, proprio davanti al municipio; utensili domestici e attrezzi dei mestieri antichi vi faranno fare un salto indietro nel tempo, alla scoperta di un mondo ormai dimenticato. Bardineto dispone di diverse strutture ricettive ed è attrezzata perla pratica di svariati sport, grazie alle strutture presenti sul territorio.

il ponte degli Alemanni, Rocchetta di Cairo

panorama di Millesimo

il centro storico di Cairo Montenotte

Villa Rosa, sede del Museo del Vetro di Altare