GLI INGLESI AD ALASSIO

A partire dal 1875, Alassio, insieme ad altri centri della Riviera, divenne la metà turistica della nobiltà e del funzionariato della Regina Vittoria, grazie alla costruzione della ferrovia costiera che collegò Londra con Genova. L’umile villaggio di pescatori, fino ad allora isolato da colli e mare, si trasformò gradualmente, ma con velocità crescente, in un luogo dall’atmosfera raffinata, tipico dell’epoca, di cui alcuni edifici storici, con la loro magnifica struttura architettonica e i tesori che custodiscono, sono ancora oggi una testimonianza intatta.

L’itinerario cittadino inizia con la visita alla Richard West Memorial Gallery, situata in viale Hanbury, 17 (A). La pinacoteca custodisce 76 dipinti del pittore irlandese Richard Whateley West, il quale, dal 1890 si stabilì ad Alassio e vi rimase fino alla morte nel 1905. Durante la sua permanenza si dedicò a riprendere in poetici scorci Alassio e le zone circostanti, lasciando una straordinaria documentazione del paesaggio incontaminato che caratterizzava la città e la Riviera alla fine dell’Ottocento. Tra i dipinti spiccano le bellissime “marine”. West amava molto il mare e, a differenza degli altri ospiti britannici che si stabilirono in collina, egli scelse una casa/atelier proprio sulla spiaggia. Si racconta che si tuffasse in mare anche d’inverno e utilizzasse un ombrello aperto per farsi trasportare dalle onde.
L’edifico, progettato dall’architetto londinese W.D. Caroe nel 1907, si ispira ad una particolare e caratteristica architettura a facciata cuspidale, con una arco a tutto sesto che funge da atrio nel quale, sopra la porta d’ingresso segnata da un frontone triangolare, si apre una grande vetrata a mezza luna per dare luce all’interno. Sotto la cuspide una grata a liste garantisce adeguata aerazione all’interno. L’opera fu commissionata dagli amici ed estimatori, appartenenti all’allora numerosa colonia inglese, dopo la sua scomparsa per esporre la sua intera produzione.

Gli inglesi hanno aumentato la conoscenza del territorio ligure attraverso studi approfonditi di ogni genere con un a particolare propensione, come è noto, per la botanica. Importante testimonianza di questo inestimabile contributo è il Fondo della Alassio English Library, che custodisce un patrimonio complessivo di circa 15.000 volumi, nato grazie all’iniziativa del Reverendo Hayes, il quale a partire dal 1878 pose, all’uscita della chiesa, un avviso per chiedere ai connazionali che stavano per lasciare la città di depositare i libri, letti durante il soggiorno, e che non desideravano portare in Inghilterra. Una parte del fondo è custodito proprio presso la Memorial Gallery: si tratta in gran parte di testi di letteratura, inglese ma non solo, di geografia e viaggi alcuni dei quali pressochè introvabili nel nostro paese.

Apertura: mercoledì, venerdì, sabato e domenica – da giugno a settembre dalle 16.00 alle 19.00 -da ottobre a maggio dalle 15.00 alle 18.00

Tra gli edifici che arricchiscono il tessuto cittadino di Alassio spiccano senz’altro le chiese anglicane che furono edificate negli anni. La prima risale al 1881. Intitolata a S.Giovanni Evangelista fu costruita in stile neogotico su progetto del can. Webber della cattedrale londinese di St. Paul, con la supervisione di Mr. Gibb e del gen. Mc Murdo, fondatori della comunità britannica di Alassio e del famoso Thomas Hanbury che donò il terreno vicino alla linea ferroviaria.
Una curiosità: Gibb e Mc Murdo, scozzesi, erano di religione presbiteriana, mentre gli Hanbury erano quaccheri: nessuno dei “padri fondatori” quindi era anglicano.
Negli anni Venti, nel momento di massima espansione della colonia, si decise la costruzione di una nuova chiesa, più grande, poiché la vecchia era ormai insufficiente per contenere i fedeli. Il nuovo edificio, oggi di proprietà comunale e utilizzato per mostre e manifestazioni, fu inaugurato nel 1928.
Alla Ex Chiesa Anglicana, situata in via Adelasia,10 (B) si accede da uno splendido ingresso di ciottoli, colonne e glicini che conduce al chiostro e ad un ampio spiazzo in ghiaia circondato da un rigoglioso giardino.
Con l’arrivo degli inglesi Alassio si trasforma, dunque, in una accogliente ed ospitale cittadina balneare, in cui lo svago consisteva in gite in barca, passeggiate sulle colline, tennis, bridge, casinò, teatro, pesche di beneficenza, shopping, ritrovi nei primi caffè o al British Club.
L’atmosfera di quegli anni si può assaporare ancora oggi al Hanbury Tennis Club, via Michelangelo, (C). La costruzione fu voluta da Daniel Hanbury, figlio di Thomas, che risiedeva stabilmente in Alassio a Villa della Pergola, per andare incontro ai desideri della comunità britannica e ormai anche di molti alassini che non avevano luogo adeguato per giocare atennis. Fu inaugurato nel 1923, alla presenza di Henry Lacoste, con un doppio isto: due uomini e due donne, due inglesi e due italiani.
E’ senz’altro ancor oggi uno dei più belli d’Italia, è immerso in un parco con 12.000 mq di verde e conserva ancora gli interni originali della Club House: una sorta di museo del tennis nel quale si possono ammirare appese ai muri un centinaio di antiche racchette di legno, foto, locandine, ninnoli vari e oggetti legati al mondo del tennis e della Old England.

A questo felice periodo storico si devono apprezzabili cambiamenti nei lineamenti di Alassio: sulle colline e in città furono costruite splendide ville, tuttora ammirabili nella bellezza delle loro architetture e dei magnifici giardini, grande passione degli anglosassoni.
Tra le dimore storiche da ricordare, il complesso residenziale di Villa della Pergola, via Privata Montagu, 9 (D)circondato da un lussureggiante giardino di 22.000 mq che il restauro a cura dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone ha riportato al suo antico splendore: cipressi e Phoenix canariensis secolari svettano fra le terrazze digradanti, mentre glicini, echium fastuosum, agapanti e plumbago riflettono le mille sfumature del cielo e del mare; innumerevoli esotismi botanici si accompagnano alla flora mediterranea e ai suggestivi scorci sulla baia restituendo sorprendenti angoli di paradiso. Il parco che fa parte dal 2013 del circuito “Grandi Giardini Italiani” è visitabile il sabato e la domenica – 9.30/11.30 15.00/17.00, da marzo a ottobre – ingresso a pagamento. Info e prenotazioni: 0182.646130- info@giardinivilladellapergola.com – www.giardinivilladellapergola.com