Il territorio di Vado è caratterizzato dall’alternarsi dell’ambiente marino della costa e di quello dell’entroterra vadese, sulle cui alture si trovano lecci, erica, corbezzoli, lentischio e, sul promontorio di Capo Vado, cisto, ginestra, elicriso Le pinete (pino marittimo) si alternano a castagneti locali (in dialetto “sarveghi”), faggete, piante e arbusti.
Tra gli uccelli migratori vi sono garzette, anatre, pavoncelle, passeriformi, ma si trovano anche i chiurlii, occhioni e pivieri. Recentemente si segnalano molte gazze ladre e la presenza di un airone rosa lungo il torrente Quiliano che ha incuriosito non poco i Vadesi, mentre la foce del torrente Segno ha creato un ambiente popolato di germani e di simpatici paperi.
I dintorni di Vado sono la meta di numerose percorsi, per gli appassionati di orienteering, per passeggiate ed escursioni in mountan bike sulla rete di sentieri dell’entroterra.
Fonte di Valgelata: Da S.Genesio si prosegue per via Monte Nero, si esce da via Na’ Munte, dopo un lavatoio sulla sinistra si sbocca su una strada che prosegue a sinistra e giù per uno sterrato, si guada un ruscello e si sale alla fonte di Valgelata con targa del poeta vadese Egidio Ferro.
Castel di Pomo: Da Bossarino oltrepassato il cavalcavia dell’autostrada (O-N-O), prima di incrociare la linea elettrica, si gira a sinistra dei pini su un sentiero che costeggia “Ca’ du rattu”. A destra al bivio si prosegue sullo sterrato Valleggia- Termine, poi verso est, seguendo uno sterrato che sale e al bivio si svolta a destra fino a Colle Termine; si segue una mulattiera fino a scorgere le Rocche Bianche (quarziti bianche). Più avanti isi scende, si passano i ruscelli e oltre le Rocche, a sinistra per il caratteristico borgo di Pomo.
Forte di Sant’Elena: si sale al Forte di Sant’Elena, oltrepassato il ponte sul Torrente Quiliano, imboccando la strada in salita per S.Genesio di fronte alla cokeria e proseguendo per alcuni chilometri in salita si arriva al bivio che conduce alla postazione militare. Da qui sono visibili uccelli migratori, rapaci diurni come falco pecchiaiuolo, nibbio bruno e gheppio, e inoltre tortore, rondini, balestrucci, balie, stiaccini.
Sant’Ermete – Costalunga – Prato del Capraio – Faia è un altro itinerario che porta al cippo partigiano, alla rocce di “Vinti ‘n ua”, località “Cian de spassuie”.
L’alto giro della Valle del Segno è per i più esperti, di lunga durata, e tocca le località “Campo dei francesi”, Rocche dei Corvi, Bric del Forno e della Berba.
Suggestivo è Il “giro delle Fornaci da calce”di Sant’Ermete; l’itinerario tocca i resti di ben 19 siti, tra S.Ermete e San Genesio. Secondo le fonti storiche l’ attività delle fornaci per la produzione della calce è databile a parte dal tardo medioevo e fu importante per lo sviluppo edilizio del territorio del vadese e di Savona. Il percorso è segnalato da pannelli.
L’albero del pepe Una curiosità nella nuova Via Maestri del Lavoro aperta in paese è la presenza di numerosi alberi di pepe, tra i cui rami sono visibili i grappolini rosa e verdi, che sono raccolti dai vadesi.