Museo Diocesano

Situato all’interno dell’antico Palazzo Vescovile della diocesi di Albenga-Imperia offre ai visitatori la possibilità di fruire, non solo delle pregevoli opere ivi conservate ma anche di attraversare un edificio ricco di storia e di fascino.Il grande palazzo con cortile interno è il risultato di ristrutturazioni ed accorpamenti di diversi edifici medievali, le parti più antiche risalenti all’XI e alXII secolo, con ristrutturazioni successive a metà del Quattrocento e delCinquecento.
OpereIl percorso del Museo Diocesano si sviluppa in sette sale, dove sono esposti reperti archeologici ed opere d’arte provenienti dalla Cattedrale di San Michele Arcangelo e dal territorio diocesano.Sala Nino LambogliaQuesta sala conserva tracce della fase gotica del palazzo: ▪ il soffitto con volte a crociera; ▪ le porte a sesto acuto (ora murate); ▪ la colonna tardo-romana riadattata in periodo medievale ed inserita come elemento portante volte.La sala, intitolata all’archeologo Nino Lamboglia, conserva reperti archeologici rinvenuti nel corso di scavinella Cattedrale tra il 1948 e il 1967). Di notevole interesse: ▪ frammenti di pluteo decorato a girali vegetali (VIII secolo); ▪ lastre con iscrizioni tardo romane.Inoltre, in questa sala sono esposti materiali, provenienti dal battistero, quali: ▪ tomba ad arcosolio formata da lastre di età longobarda; ▪ la lunetta traforata; ▪ una transenna decorata ad intreccio (V – VI secolo).Sala delle CeramicheNella sala sono esposti reperti ceramici di età rinascimentale rinvenuti negli scavi archeologici condotti nell’area della Cattedrale nel 1965 – 1967. Si possono qui ammirare, oltre a manufatti in ceramica blu di Albissola, frammenti provenienti dalla Toscana e dall’Italia settentrionale.Inoltre, sono qui conservate alcune opere realizzate tra il XV ed il XVI secolo, fra cui: ▪ scomparti di un trittico con Madonna con Gesù Bambino, sant’Eligio e sant’Ampelio, tavola a fondo oro punzonato, attribuita a Luca Baudo.Sala delle Verzure o dell’alcovaLa sala, che era la camera da letto del vescovo, è decorata ad affresco con motivi zoomorfi (metà del XV secolo) e con uno splendido soffitto ligneo. La presenza dello stemma vescovile di Napoleone Fieschi suggerisce una datazione tra il 1459 e il 1466.E’ qui conservato, insieme ad altre opere, il Tesoro della Cattedrale, costituito prevalentemente da suppllettile liturgica (XV – XVII secolo), di bottega ligure e piemontese. Di rilievo: ▪ Reliquiario busto di san Calocero (XV secolo); ▪ Reliquiario busto di san Verano (1475); ▪ San Eleuterio e san Palcido (1457), tavola attribuita ad un anonimo pittore provenzale; ▪ la Madonna con Gesù Bambino proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Fontibus; ▪ la Crocifissione Gambarana (XVI secolo) di R. De Rossi, dove è visibile sullo sfondo la città di Albenga.La Cappella vescovileLa quarta sala corrisponde alla Cappella del Palazzo Vescovile, ricavata a sua volta nel vano di una torre del XIII secolo e presenta la volta dipinta con: ▪ Storie dell’infanzia di Gesù (1463), affresco, di anonimo pittore ligure-piemontese. ▪ Evangelisti, Dottori della Chiesa, Storie di Maria Vergine e Sibille (1559 – 1566), affreschi attribuiti alla bottega del cosiddetto Maestro di Lucéram, attivo in quegli anni tra Liguria e Piemonte occidentale.Sala degli StemmiIn questo grande salone è ospitata una notevole raccolta di dipinti che presenta tavole di produzione locale, databili dal XV al XVI secolo, opera di artisti genovesi del XVII secolo, quali Domenico Fiasella, Orazio De Ferrari e D. Piola, in particolare si ricorda: ▪ Martirio di santa Caterina d’Alessandria (1606) di Guido Reni; ▪ Miracolo di San Verano (1615 circa) di Giovanni Lanfranco.Sala degli ArazziNella sala sono conservati preziosi arazzi (XVI – XVII secolo) di manifattura fiamminga che furono commissionati per il palazzo dal vescovo Carlo Maria de Fornari (1715 – 1730). Di particolare interesse storico-artistico: ▪ il ciclo con Storie dell’infanzia di Mosè (fine del XVI secolo), manifattura di Bruxelles.Di rilievo: ▪ i codici miniati (XV secolo) custoditi nella Biblioteca Capitolare. ▪ Sala RossaIl percorso si conclude con questa sala, che in passato era destinata alle udienze del vescovo, che presenta alle pareti la tappezzeria originale in damasco di seta rosso del 1775, di produzione genovese, oltre ad arredi coevi. Inoltre, vi si conserva: ▪ Madonna con Gesù Bambino in gloria (fine del XVIII secolo), in marmo, di scuola genovese. ▪ statua processionale di San Michele Arcangelo (1793).

Orari:

- Estivo (1 aprile – 30 settembre): martedì – sabato: 9.30-12.30, 15.30-18.30; domenica 10.00-12.30,15.30-18.00; lunedì chiuso

- Invernale (1 ottobre – 31 marzo): martedì: 9.30-12.30, 15.00-17.00; mercoledì – sabato: 9.30-12.30, 15.00-18.00; domenica: su prenotazione per gruppi; lunedì chiuso

 

MUSEO DIOCESANO

Via Episcopio 5, Albenga (SV)

Sito web: www.amei.biz e www.diocesidialbengaimperia.it

Telefono: 3478085811