E’ un isolotto situato nei pressi della costa ligure, nella Riviera di Ponente, di fronte al comune di Bergeggi.
L’estremità del piccolo promontorio di Punta Predani dista dall’isola poche centinaia di metri.
L’isola, che fa parte della Riserva naturale regionale di Bergeggi, ha una costa rocciosa medio-alta, che si erge sul mare fino a 53 metri di altezza.
L’ambiente naturale include frammenti di macchia mediterranea. Sulle rocce bagnate dalle onde si trovano il finocchio di mare e la statice della riviera, oltre ad altre specie quali la Campanula sabatia e l’Euphorbia dendroides.
La zona marina circostante l’isola era stata inserita tra le aree per le quali sarebbe stato istituito un’area marina protetta, per via delle caratteristiche dei fondali dal punto di vista biologico: il Decreto ministeriale del 7 maggio 2007 ha reso effettiva l’istituzione dell’Area naturale marina protetta Isola di Bergeggi.
L’isola presenta segni di insediamento umano, nella fattispecie di popolazioni liguri risalenti a epoca pre-romana. Sulla sommità vi è situata una torre di avvistamento a base circolare e i resti di una chiesa del IV secolo dedicata al santo di origine africana Eugenio.L’isolotto è stato infatti noto anche come “isola di sant’Eugenio”. Nel corso dei secoli e, a seconda di chi abitava nei borghi vicini, è stato chiamato come “Isoletta di Liguria”, “Isola di Spotorno”, “Isola di Noli” e, nome che ha poi prevalso, “Isola di Bergeggi”.Una leggenda, popolare tra gli abitanti del vicino comune di Noli, narra che l’isola stessa sia arrivata di fronte alla costa ligure “traghettando” su di sé i santi Eugenio e Vendemiale che fuggivano dalle persecuzioni dei Vandali. Sant’Eugenio era il vescovo di Cartagine e rimase sull’isola fino alla sua morte mentre Vendemiale ripartì per la Corsica. Le spoglie di sant’Eugenio vennero traslate a Noli dove divenne il patrono della città. La leggenda vuole che alcuni anni dopo le spoglie del santo sarebbero ritornate da sole sull’isola.Nel 992 il vescovo di Savona fece costruire sull’isola un monastero, sempre in onore del santo, che fu donato ai monaci di Lerino, perché ne custodissero i resti mortali. Il rudere di questo monastero è tutt’ora visibile.Nel 1162, durante il suo esilio francese, papa Alessandro III visitò l’isola e celebrò la solenne messa di Pasqua nella piccola abbazia.Le spoglie di sant’Eugenio rimasero sull’isola fino al 1252, anno in cui vennero traslate definitivamente a Noli e custodite nella chiesa di san Paragorio. Ogni anno, il 12 luglio in occasione della ricorrenza di Sant’Eugenio, una processione di barche parte da Noli ed approda sull’isola portando le spoglie del santo.Durante il medioevo, un’altra torre di avvistamento (a base quadrata) venne costruita sui resti di quella romana. Nel corso dei secoli l’isola ha avuto diversi proprietari tra cui, nei primi anni del XX secolo, l’avvocato Alessandro Millelire Albini, industriale e consigliere di amministrazione della Ansaldo. In tempi più recenti sull’isola è stata costruita una villa privata che però giace in stato di abbandono. Sulla punta occidentale è stata posta una statua in metallo che rappresenta una figura umana che, seduta, suona uno strumento a fiato. La statua è nota con il nome di pifferaio. Secondo alcuni la statua rappresenta un pastore che richiama una capretta che si trova sui giardini del promontorio prospiciente all’isola nella frazione di Torre del mare. In questi giardini è effettivamente presente una piccola statua, anch’essa metallica, di una capretta.
Difronte all’isola si possono inoltre visitare tre grotte:
La grotta marina di Bergeggi , lunga 34 m e larga 17, può essere raggiunta anche via terra attraverso un tracciato un pò difficoltoso.
La grotta delle Sirene, visitabile solo via mare.
La grotta della Galleria, un complesso carsico con sale di una certa estensione, l’ingresso è situato sul lato a monte della galleria ferroviaria che attraversa il promontorio, si consiglia la visita a speleologi esperti, perchè mancano ancora punti luce e attezzature fisse.
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