Maccaja, le Bombe di savona

| 26.07.2021

Lunedì 26 luglio sulla Fortezza del Priamar, alle ore 21,00, verrà proiettato i docufilm realizzato dagli studenti del Liceo O. Grassi di Savona, Maccaja, le Bombe di Savona.

Savona è una delle pochissime città europee ad aver subito, nel volgere di pochi mesi, fra l’aprile 1974 e il maggio 1975, una serie di dodici attentati dinamitardi (sette dei quali concentrati in sole due settimane), che provocarono due morti e decine di feriti e rasentarono in più di un caso la strage. Un attacco protratto e continuato contro scuole, edifici pubblici, linee ferroviarie, autostrade, abitazioni private, che mirava a sconvolgere la convivenza civile e a diffondere il panico nella popolazione. Il 1974 è l’anno delle stragi neofasciste di Piazza Della Loggia a Brescia e di San Benedetto Val di Sambro e le bombe di Savona si inseriscono all’interno di una catena di episodi sanguinosi che nel nostro Paese era iniziata cinque anni prima, il 12 dicembre 1969, con l’attentato di Piazza Fontana a Milano. Una stagione drammatica e oscura della nostra storia nazionale, segnata dalla così detta “strategia della tensione”, messa in atto da gruppi eversivi di estrema destra, settori deviati dello Stato, logge massoniche coperte, servizi segreti stranieri (statunitensi e non solo), con l’obiettivo di seminare il terrore fra i cittadini, alimentare una domanda d’ordine e favorire una svolta politica autoritaria. I colpevoli delle bombe di Savona non hanno mai avuto un volto, nessun procedimento giudiziario ha mai preso il via: la nebbia, la maccajaha avvolto quella storia. La risposta che all’epoca dei fatti ha dato la città però impressiona, a distanza di quarantasei anni, per la determinazione, la compattezza, la coesione dimostrate. Ad una sola settimana dalla seconda detonazione, centinaia, migliaia di persone, a partire dagli studenti del Liceo Scientifico, riuniti in assemblea straordinaria, hanno invaso le strade, a tutte le ore del giorno e della notte, facendo i turni, condominio per condominio, quartiere per quartiere, per difendere le proprie strade, le proprie case, i propri rioni. Un’organizzazione spontanea senza precedenti, che ha unito studenti, fabbriche, sindacati, partiti, parrocchie, consigli di quartiere, società operaie, madri, figli, nonni, associazioni, che hanno collaborato e protetto il proprio chilometro quadrato. Una risposta che di sicuro non si attendeva chi quegli ordigni aveva posizionato, con l’intenzione di mettere paura a una città che non si fece però intimorire. Nella Savona di oggi, di quegli eventi tragici – e anche di quella straordinaria mobilitazione – non rimane alcun segno, se non una piccola, minuscola lapide che ricorda la prima, sfortunata vittima, di quegli attentati, Fanny Dallari, deceduta a seguito della bomba esplosa nel portone del condominio in cui abitava, in via Giacchero.

MACCAJA. CRONOLOGIA DELLE BOMBE DI SAVONA (1974-75)

1) 30 aprile 1974 – ore 20.48 → bomba in Via Paleocapa, nel portone dello stabile dove abita il senatore democristiano Franco Varaldo;

2) 9 agosto 1974 – ore 5.00 (?) → attentato alla centrale Enel di Vado Ligure;

3) 9 novembre 1974 – ore 18.18 → bomba dentro al Palazzo della Provincia di Savona;

4) 12 novembre 1974 – ore 18.55 → alcuni chili di tritolo esplodono davanti all’atrio della Scuola Media ‘Guidobono’ a Savona;

5) 16 novembre 1974 – ore 15.47 → bomba sul viadotto ferroviario dell’Acquabuona, nella frazione del Santuario, a Savona;

6) 16 novembre 1974 – ore 17.47 → bomba in uno stabile di Via dello Sperone a Savona;

7) 20 novembre 1974 – ore 17.24 → bomba nel portone di un palazzo in Via Giacchero a Savona;

8) 23 novembre 1974 – ore 00.50 → bomba davanti alla stazione dei carabinieri a Varazze;

9) 23 novembre 1974 – ore 16.55 → bomba sull’autostrada Savona-Torino, nei pressi di Cadibona a Quiliano;

10) 24 febbraio 1975 – ore 18.40 → bomba dietro il palazzo della Prefettura, in Via Cava a Savona

11) 25 febbraio 1975 – ore 17.55 → bomba ad un traliccio dell’Enel sulla collina di Madonna degli Angeli a Savona;

12) 26 maggio 1975 – ore 18.45 → bomba al forte di monte Ciuto, sulle alture di Savona.

( a cura di Marcello Zinola)