Finale L.-Il discorso del Gen. Caviglia

| 26.10.2025

Lo storico “Discorso di Finalmarina” del generale Enrico Caviglia

e la Grande Guerra in scena con musiche dell’epoca

Ottant’anni fa se ne andava Enrico Caviglia, un patriota e un grande finalese. Domenica 26 ottobre, alle 17 e 30, presso l’Auditorium Destefanis di piazza Santa Caterina a Finale Ligure Borgo andrà in scena un recital straordinario. Due pianiste – Elena Buttiero e Anita Frumento – insieme ad un narratore (Ferdinando Molteni) ricorderanno il generale Enrico Caviglia con il recital “Il discorso di Finalmarina. Lettura scenica con musica” incentrato sulle parole dell’eroe della Bainsizza e di Vittorio Veneto pronunciate nella sua città natale, Finalmarina appunto, il 20 settembre 1919.

In programma musiche di Pietro Mascagni, Alfredo Casella, Giuseppe Verdi e altri.

L’evento è inserito nella decima edizione di “Momenti di narrazione e musica”, progetto che mira alla valorizzazione e rilancio di luoghi significativi di socializzazione nella provincia di Savona a cura dell’Associazione Allegro con Moto.

L’ingresso è libero.

 

Il recital

 

Il discorso di Finalmarina venne pronunciato dal generale Enrico Caviglia il 20 settembre 1919 nella sua città natale. Scrive Caviglia: “Non avendo preoccupazioni personali politiche, non avendo nulla da chiedervi, posso esaminare serenamente e obbiettivamente le varie questioni, e dire con franchezza e senza reticenza il mio parere”. Il “Discorso” non è che il dettagliato punto di vista del Generale sulla Grande Guerra appena finita e sul futuro dell’Italia. E, in alcuni passaggi, anche della sua amata Liguria. Un testo di straordinario interesse storico che fu pubblicato in volume dalla casa editrice “L’Eroica” in quello stesso 1919.

 

La “colonna sonora” del racconto è affidata al pianoforte a quattro mani di Buttiero e Frumento che presenta un interessante repertorio composto a ridosso della Prima Guerra Mondiale. Nel programma spicca il capolavoro di Alfredo Casella “Pagine di guerra” del 1915 nella versione originale dell’autore e poi le melodie popolari o di operisti come Verdi e Mascagni che, in quegli anni difficili, si ascoltavano nei teatri e anche sulle strade, proposte dagli organi a rullo o da cantanti d’occasione.

 

Enrico Caviglia (Finalmarina, 4 maggio 1862 – Finale Ligure, 22 marzo 1945). Nel 1877 entra al Collegio Militare di Milano poi, nel 1880, all’Accademia militare di Torino uscendone col grado di Sottotenente d’artiglieria. Divenuto tenente, fu inviato in Eritrea dal 1888 al 1889. Al ritorno in Italia, nel 1890 frequentò per un biennio la Scuola di Guerra ottenendo il grado di capitano nel 1893 e facendo il suo ingresso nello Stato Maggiore dell’Esercito. Nuovamente inviato in Eritrea nel 1896, in occasione della campagna d’Africa Orientale, prese parte alla battaglia di Adua.

Il Capo di Stato Maggiore Tancredi Saletta lo scelse nel 1903 come addetto militare straordinario presso Tokio con il compito di seguire l’imminente guerra russo-giapponese e, una volta terminato il conflitto, lo assegnò in pianta stabile al ruolo di addetto militare a Tokio e Pechino fino al 1911.

Nel 1912 è in Libia, da incaricato delle trattative per lo sgombero delle truppe turche e la pacificazione di Arabi e Berberi alla fine della Guerra Italo-Turca. Nel 1914 fu promosso colonnello.

Nell’estate 1915, poco dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, ottenne il grado di maggior generale. Con la Brigata Bari combatté sul Carso e in Trentino affrontando l’offensiva austriaca del 1916 e guadagnando la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.

Nel giugno del 1917 fu promosso generale di corpo d’armata per meriti di guerra e il mese successivo, al comando del XXIV Corpo d’armata, ottenne un’importante vittoria nella battaglia della Bainsizza. Nel corso della battaglia di Caporetto riuscì ad evitare la cattura, oltre che delle proprie, anche di altre truppe, tra cui tre divisioni precedentemente agli ordini di Pietro Badoglio, conducendole dall’Isonzo al Tagliamento e quindi sul Piave. Per il suo comportamento durante la ritirata e la precedente difesa proprio sull’Isonzo ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Nel gennaio 1918 fu nominato Membro supplente del Consiglio dell’Ordine Militare di Savoia e successivamente comandò l’artiglieria che, a partire dal giugno di quell’anno, combatté sull’altopiano di Asiago e in seguito sul Piave. Alla guida, ottenuta per meriti di guerra, dell’8ª Armata svolse un ruolo fondamentale nella risolutiva battaglia di Vittorio Veneto. Finite le ostilità il re d’Inghilterra Giorgio V lo ordinò Commendatore dell’Ordine del Bagno ed acquisì il titolo di Sir.

Nell’immediato dopoguerra (1919) Caviglia fu nominato Senatore del Regno, ricoprì l’incarico di Ministro della Guerra nel primo governo Orlando e ricevette l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Militare di Savoia.

Nel 1920 gestì la controversa resa dei legionari di Gabriele d’Annunzio a Fiume.

Aderì al Fascismo della prima ora, ma già nel 1924 ne prese le distanze.

Assieme ad altri generali, con l’eccezione di Badoglio, Caviglia si allontanò allora dalla scena politica. Nel 1926 Mussolini gli conferì il grado di Maresciallo d’Italia e nel 1930 il re Vittorio Emanuele III lo investì Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata. L’ultimo incarico ricevuto fu una ispezione sulle Alpi nel 1939. Alla caduta del Fascismo, Dino Grandi individuò nel generale il successore di Mussolini come capo del governo. Vittorio Emanuele III optò per Badoglio.

 

I protagonisti

 

Ferdinando Molteni, giornalista e scrittore, autore teatrale e musicista, laureato a pieni voti in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Genova con una tesi in storia economica medievale. È stato borsista dell’Università degli Studi di Genova, della Biblioteca Franzoniana di Genova e della Società Ligure di Storia Patria di Genova. Ha tenuto conferenze e lezioni ed ha partecipato a convegni nazionali e internazionali in molte città italiane e straniere. È stato lecturer presso la New York University, Stony Brook University, NY, Saint Joseph’s University in Philadelphia, University of Illinois, Urbana-Champaign, Universita di Česke Budějovice, di Olomouc, di Opava, Repubblica Ceca, Lycée du Parc Imperial de Nice (Francia). Ha diretto il comitato scientifico e curato la mostra La memoria di Cristo, Spedale di Santa Maria della Scala, Siena, 2000. Ha curato, per conto della Biblioteca Apostolica Vaticana, una sezione della mostra Il volto di Cristo, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2000-2001. Ha scritto in modo continuativo su “Il Secolo XIX”, “La Stampa”, “Il Foglio” diretto da Giuliano Ferrara, “Diario” diretto da Enrico Deaglio. Ha collaborato in modo continuativo anche con numerose riviste specializzate come “Ecclesia”, “Quaderni Franzoniani”, ecc. Ha collaborato al volume collettaneo sul Festival di Sanremo Zibaldone del Festivàl (Mellophonim Broadsides). Ha scritto per il teatro e la televisione e suoi spettacoli sono stati portati in scena da, tra gli altri, Mauro Ermanno Giovanardi, Massimo Ghini e Roberto Tesconi. Ha pubblicato oltre trenta saggi. Negli ultimi anni si e dedicato allo studio del rapporto tra canzone d’autore italiana e società. Tra i suoi libri legati a questo tema si ricordano: Controsole. Fabrizio de André e Crêuza de mä, Arcana, Roma, 2011, L’ultimo giorno di Luigi Tenco, Giunti, Firenze, 2015 e Banana Republic 1979. Dalla, De Gregori e il tour della svolta, Vololibero, Milano, 2019, L’anello di Bindi. Canzoni e cultura omosessuale in Italia dal 1960 ad oggi, Vololibero, Milano, 2023 e Facce di marinai. L’avventura mediterranea di Fabrizio De André e Mauro Pagani, Arcana, Roma 2023. Ora è in libreria con Pensieri stupendi. Storie e canzoni di Oscar Prudente, Coniglio ed. 2025.

Elena Buttiero, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Torino, ha tenuto concerti in molte città italiane, in Svizzera, Germania, Irlanda, Francia, Repubblica Ceca, Serbia, Romania, Stati Uniti, Canada, Tanzania, Messico, Argentina e Uruguay. Ha registrato i cd Continental Reel e A Cheap Present in qualità di arpista con la formazione Birkin Tree. Con il mandolinista Carlo Aonzo ha pubblicato due cd: Il mandolino italiano nel Settecento dedicato al repertorio barocco per mandolino e spinetta e Fantasia poetica con repertorio romantico per mandolino e pianoforte. Nel 2009 il Duo ha ottenuto il Premio Regionale Ligure per la sez. Cultura, indetto dalla Regione Liguria. Ha pubblicato il cd Arethusa Consortium con repertorio per due arpe celtiche e plettri, il cd Saluti dall’Italia e Lontano nel mondo–Storia di Luigi Tenco con Ferdinando Molteni. Nel 2021 ha pubblicato La ghironda alla corte di Francia con Francesco Giusta e nel 2022 con Anita Frumento Non sembiava imagine che tace in occasione del Centenario dantesco. Nel campo della didattica ha pubblicato per l’editore Carisch/Hal Leonard metodi di solfeggio e pianoforte. È direttrice artistica della Associazione Allegro con Moto e della Associazione Mozart Savona.

Anita Frumento ottiene il diploma accademico di secondo livello in pianoforte e musica da camera con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Genova e il Conservatorio di Piacenza. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, ha partecipato ad importanti rassegne nazionali ed internazionali. In duo con la pianista Elena Buttiero svolge da molti anni attività di ricerca in ambito musicologico, in particolare rivolta alla scoperta e valorizzazione del repertorio per pianoforte a quattro mani, esibendosi regolarmente in Italia e all’estero (Svizzera, Francia, Stati Uniti, Messico). Con questa formazione nel 2021 ha pubblicato il cd Non sembiava imagine che tace. Suona nel Trio Eccedenteinsieme al clarinettista Luca Sciri e al violista Luca Soi. È membro direttivo dell’APS Nuovi Contesti Sonori di Clusone (Bergamo), dell’Associazione Mozart Savona APS e dell’Associazione Allegro con Moto. Da sempre dedita all’insegnamento ed alla formazione ha ottenuto il “Master of Arts in Music Pedagogy” presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano e per otto anni è stata insegnante e direttrice didattica della Sezione Musica Classica del Centro Artistico MAT di Lugano. Ad oggi è docente di pianoforte presso il Liceo musicale di Albenga (Savona).