La Fortezza del Priamar

Chi arriva a Savona si trova al cospetto dell’imponente Fortezza del Priamar. Costruita dai Genovesi sulle macerie della città antica, a  partire dal 1542 la fortezza si è sviluppata durante i secoli fino al 1815, quando l’annessione della Liguria al Piemonte fece terminare l’utilizzo militare della stessa. Nella seconda metà dell’800 vennero spianati tutti gli spalti e parte dei baluardi esterni per ricavare aree industriali e giardini pubblici. Negli anni cinquanta del secolo scorso iniziarono infine i lavori di restauro e ricerca archeologica, tuttora in corso. Oggi il più comodo ingresso alla fortezza del Priamar è offerto dagli ascensori collocati a sinistra del ponte principale di accesso, nel primo tratto della galleria che durante la seconda Guerra Mondiale fungeva da rifugio antiaereo. Si possono raggiungere i tre diversi livelli con grande facilità. Il percorso che proponiamo parte comunque da Ponte San Giorgio che da Corso Mazzini sale alla Fortezza.  Ponte San Giorgio venne costruito nel 1774/1775 in sostituzione dell’antico ponte in legno. Sotto di voi si estende l’area archeologica dell’antica città medievale. Sono riconoscibili i resti della Chiesa di San Domenico, costruita nel primi anni del 1300 dai padri Domenicani. Passato il ponte entrate nella Fortezza. Potete quindi girare a destra e percorre il fossato della Cittadella che la separa dai Baluardi Esterni. Percorrendo tutto il fossato arriverete all’ingresso verso il mare. Dal Baluardo di S. Gio Batta si gode un’ottima visuale. Tornando indietro, subito dopo la rampa che vi riporta all’interno della fortezza, troverete una scaletta che vi porterà al Baluardo di San Paolo. Da qui avrete la visuale sul parco pubblico Dante Alighieri e la veduta verso il ponente ligure. Seguendo le mura troverete l’Area Archeologica degli Oratori dei Disciplinati e scesa una piccola scaletta sarete sul Baluardo di Santa Caterina. Davanti a voi il centro cittadino e in primo piano l’antico Ospedale San Paolo. Continuando lungo i bastioni eccovi sulla Cortina di San Biagio proprio sopra l’area archeologica.  Da qui attraversate il ponte, passate sotto l’androne e vi troverete nel secondo livello della fortezza. Siete nella Piazza d’Armi della Cittadella. Sulla sinistra potete ammirare il Palazzo della Sibilla risalente al 1730 che venne costruito come magazzino ed alloggio per la guarnigione.  Dopo il restauro è sede di manifestazioni culturali e di un ottimo ristorante. Di fronte invece ecco i resti dell’antica Cattedrale di Nostra Signora di Castello mentre alla vostra destra la piazza si estende fino al Fossato della Cittadella dove un collegamento vi riporta sulla cinta esterna delle mura. Alle vostre spalle, raggiungibile con la rampa, potete salire sul Baluardo di Santa Teresa. Sotto la Piazza della Cittadella si trova l’antica cisterna che approvvigionava di acqua potabile tutto il complesso. Nel Palazzo della Sibilla si apre il passaggio che vi conduce al terzo livello. Passato il ponte (una volta levatoio) si accede all’androne di comunicazione tra la piazza e il ponte. Ancora pochi passi ed eccovi nel Piazzale del Maschio, il cuore del Priamar. Alla vostra sinistra ecco il Palazzo del Commissario, di fronte a voi la Loggia del Castello Nuovo, sulla sinistra il Palazzo degli Ufficiali e alle vostre spalle il Complesso dello Stendardo.  Il Piazzale del Maschio è utilizzato al momento come sede di eventi e manifestazioni e durante l’estate viene adibito a teatro all’aperto. Il Palazzo del Commissario, edificato nel 1757, dopo un’importante opera di restauro viene utilizzato come sede per mostre e appuntamenti artistici. Al suo interno merita una visita la cella nella quale è stato imprigionato Giuseppe Mazzini.

La loggia del Castello ospita due dei principali musei cittadini. Il Museo Archeologico del Priamar, il cui ingresso si trova al piano della piazza e il Museo Sandro Pertini che si trova ai piani superiori. Da non perdere la Sala ad Ombrello, uno degli ambienti più interessanti della fortezza, per la presenza del soffitto ad ombrello costituito da 8 volte di dimensioni variabili. All’angolo tra il Palazzo del Commissario e la Loggia del Castello Nuovo una rampa immette al Torrione dell’Angelo dal quale potrete godere di un’ottima vista sull’antica darsena. Ancora qualche passo ed eccovi sulla Cortina dell’Angelo. Se andate fino in fondo potrete osservare la facciata della Fortezza da un’insolita visuale. Un ultimo sforzo e sarete sulla sommità del complesso monumentale. Il panorama che si vede da qui vale comunque la vostra fatica.

Passeggiando sui tetti del Palazzo dello Stendardo e del Palazzo del Commissario avrete ai vostri piedi la città di Savona. Da levante a ponente non avrete difficoltà a riconoscere la nuova Torre di vetro e acciaio che domina l’antica darsena, la Torre del Brandale, le due Torri gemelle di Corsi e Guarnero e la Cupola del Complesso del Duomo. Il palazzo triangolare che si erge in mezzo alla città è il Tribunale di Savona. Ad ovest il parco pubblico Dante Alighieri e la lunghissima spiaggia cittadina che permette ai savonesi uno stile di vita veramente invidiabile. Per finire la rada di Vado e l’isola di Bergeggi, riserva naturale. Al lato mare una scaletta vi riporterà alla Batteria del Comando e di qui al Piazzale del Maschio. Potete usufruire degli ascensori che vi trasporteranno al piano strada o ridiscendere al Piazzale della Citta-della. Da qui prendendo l’antico androne di accesso vi ritroverete all’uscita su Ponte San Giorgio. Se non l’avete ancora fatto vi proponiamo, una volta giunti sulla strada, di andare nella direzione opposta al Porto. La prima traversa alberata sulla destra è Corso Italia che vi porterà nell’isola pedonale dell’antico Centro Storico Savonese.

 

Tra gli utilizzi riservati durante i secoli alla Fortezza del Priamar c’è anche quello di carcere. La notizia sarebbe passata inosservata se nelle celle poste nel Palazzo del Commissario non fosse stato rinchiuso per alcuni mesi, tra il 1830 e il 1831, Giuseppe Mazzini. Qui secondo le testimonianze dello stesso Mazzini, avrebbe maturato l’idea della “Giovine Italia”, poi fondata nell’esilio di Marsiglia, nel 1833. La cella è stata appena restaurata ed è aperta alla visita.

Ci sono differenti interpretazioni che indicano l’origine della parola Priamar.

La più comunemente accettata è che derivi da Pria a Mar (pietra sul mare). La seconda interpretazione è invece che derivi da Pria a Ma (pietra cattiva) in considerazione che la costruzione risultava difficoltosa per la friabilità della roccia. Quale che sia l’origine ormai “Priamar” è il nome con cui tutti i savonesi indicano la fortezza. E il rapporto dei savonesi con la fortezza è molto controverso. Chi sale sul Priamar infatti di solito rimane senza fiato e si meraviglia che una struttura di questo genere non sia meglio sfruttata.

Forse sarà perché ricorda ai savonesi la dominazione genovese, forse perché quando si è abituati ad avere una cosa tutti i giorni sotto casa alla fine non ci si fa più caso, fatto sta che per molti anni la fortezza è stata un corpo estraneo al tessuto cittadino. Pur non contandosi le attività commerciali che hanno come nome “Priamar” solo negli ultimi decenni si sta facendo uno sforzo per mettere a disposizione della cittadinanza questo grande spazio. Il restauro quasi completamente completato e il successo di molte manifestazioni, a cominciare dalle stagioni estive teatrali, hanno convinto tutti che ogni prospettiva di rilancio turistico della città passi obbligatoriamente per il riutilizzo dell’antica fortezza.