Il Comune di Roccavignale appartiene alla Provincia di Savona ed è situato nell’Alta Val Bormida, al confine con la Provincia di Cuneo. Il suo territorio comunale fa parte della Comunità Montana Alta Valle Bormida.
Il paese ha una superficie di 17,5 chilometri quadrati ed è costituito da quattro frazioni: Strada, Camponuovo, Pianissolo e Valzemola.
Il primo borgo abitato sorgeva ad est del Castello in località Gére (dove è ancora presente un dolmen di epoca neolitica), in seguito ad una eccezionale piena dei due corsi d’acqua (Tine e Zemola) fu abbandonato, spostandosi sulle vicine alture.I primi nuclei abitativi strutturati risalgono al 1300.
Ha una popolazione residente di circa 750 abitanti, l’altitudine è compresa tra i 420 e i 964 metri sul livello del mare ed il territorio è costituito per il 75% da boschi.Il toponimo Roccavignale deriverebbe, secondo le fonti locali, da Rocca Vineale per l’abbondanza delle vigne sul territorio comunale.Il territorio era già abitato in epoca neolitica, come testimonia il tumulo funerario con tre dolmen rinvenuto nella località di Piana delle Ghiare.La prima citazione ufficiale del comune risale al 998 dove, con il solo nome di Vineale, viene inserito in un diploma imperiale. In seguito fu possesso dei marchesi Del Carretto che qui costruirono un castello per la difesa del borgo; dopo tale edificazione il borgo verrà identificato con il toponimo di Rochae Vinealis. Nel 1268, alla divisione dei territori tra i figli di Enrico II Del Carretto, il borgo fu ereditato da Corrado Del Carretto che, ricevuta l’ufficiale investitura nel 1269 e già signore del feudo di Millesimo, lo sottopose alla signoria di Asti. Nel 1393 gli stessi marchesi cedettero il paese al Marchesato del Monferrato, conservandone però l’investitura ufficiale e mantenendone direttamente il possesso scongiurando, tra l’altro, i devastanti assedi nei borghi vicini di Millesimo e Cosseria della metà del XVI secolo. Dal 1686 feudo del duca di Aarschot, Leopoldo Filippo d’Arenberg, assieme a Millesimo, divenne dal 1713 al 1738 possedimento del Ducato di Savoia. Nel 1799 subì, come altri borghi vicini della val Bormida, il saccheggio e la demolizione del castello Del Carretto ad opera delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte. Annesso quindi al Regno di Sardegna fu inglobato nel successivo Regno d’Italia dal 1861.