Isola di Bergeggi

A circa 300 m. da terra, superficie 3 ettari, m. 53 sul livello del mare: antica Insula Liguriae.
L’Isola di Bergeggi è un piccolo cono di roccia calcarea che si erge a circa 250 m. dalla costa, in corrispondenza di Punta del Maiolo, alla quale in origine era congiunta da un istmo poi abraso dal mare.
Sull’isolotto che per tre lati strapiomba sul mare aperto, come una vera e propria fortezza naturale, si conservano importanti reperti storici ed archeologici.
Sulla sua sommità si conservano le basi di una massiccia torre circolare, posta all’interno di una struttura triangolare, costruita dai romani. Probabilmente la torre veniva utilizzata come faro o avamposto di segnalazione per il porto di “Vada Sabatia”, diventato nell’età imperiale un riferimento fondamentale nei traffici terrestri e marittimi della Liguria occidentale.
Nell’alto medioevo l’isola è interessata da vicende sociali e religiose simili a quelle delle altre isole liguri. Secondo la tradizione in questo periodo vi si sarebbe rifugiato S. Eugenio, identificato un tempo col santo vescovo di Cartagine in fuga dall’Africa, ma oggi ritenuto più probabilmente un omonimo eremita, esule sulle spiagge locali, abitate da genti pagane da lui convertite alla fede cristiana.
Dopo la sua morte, l’eremo con le sue spoglie divenne luogo di culto e nel 992 il vescovo di Savona vi fondò un monastero. A dirigerlo chiamò i monaci delle isole di Lérins, che rimasero sull’isola almeno fino al 1346, oltre cioè il 1252, quando il sarcofago di S. Eugenio, proclamato patrono di Noli, fu trasportato nella cattedrale di S. Paragorio.
I resti di una chiesa paleocristiana del V-VI sec., insieme ad un più ampio edificio religioso a due navate del XI sec., costruito alla base della Torre romana, sul versante sud occidentale dell’isola, confermano la continuità d’uso monastico, forse mai disgiunta da quel ruolo militare e strategico che la presenza della torre medievale, costruita sulla base di quella romana, sembra attribuirle.
Del declino marittimo della Liguria, si trova traccia sull’isola che già nel 1700 mostra le proprie vestigia (le torri, l’abbazia, la chiesa paleocristiana, il pozzo d’acqua dolce) in uno stato di abbandono e di rovina. La cappelletta visibile da terra è invece contemporanea, costruita intorno al 1950, vi si celebrava fino ai primi anni ’80 una messa in memoria di S.Eugenio, con la partecipazione del Vescovo e il trasporto delle reliquie del Santo dalla chiesa di S. Paragorio di Noli.