La foresta del Colle Melogno

Il Colle del Melogno (1028 m), valico tirrenico-padano di grande importanza geografica e strategica (fortificazioni napoleoniche), é comodamente raggiungibile da Finale Ligure o da Calizzano (SS 490), anche con autolinee pubbliche.

La faggeta in autunno I versanti padani del colle, incisi dal torrente Frassino, affluente della Bormida di Millesimo, ospitano una delle più belle faggete della Liguria. Da alcuni decenni riconvertita da ceduo (bosco che si riproduce da polloni) in alto fusto (bosco che si riproduce da semi), si può dire abbia raggiunto attualmente la struttura di fustaia pura “disetanea”, dove cioé i faggi si presentano, come nei boschi naturali, in differenti stadi di crescita.

L’ambiente fresco e ombroso della faggeta si presta a belle passeggiate estive, quando, risalendo dalla costa, si può apprezzare la differenza tra la vegetazione ingiallita delle praterie e delle rocce soleggiate e quella del sottobosco sciàfilo (cioé amante dell’ombra). A fine estate saranno i funghi (raccolta regolamentata) ad attirare lo sguardo dell’escursionista.

La tutela delle faggete ha scopo non solo paesaggistico-ricreativo ma anche idrogeologico, economico e culturale. Un’oculata gestione forestale e faunistica può permettere, oltre al razionale utilizzo di legname pregiato, la reintroduzione di grandi ungulati (capriolo), anch’essi elementi di grande potenzialità economica e turistica.

Il comprensorio dei boschi di Melogno interessa gran parte del territorio comunale di Calizzano e le zone più interne del Finalese. Ad arricchire i boschi di faggio (Fagus sylvatica) contribuiscono altre specie arboree associate alle prime quali: betulla (Betula pendula), abete bianco (Abies alba), pino silvestre (Pinus silvestris), acero montano (Acer pseudoplatanus) e frassino di monte (Fraxinus excelsior). Tra questi boschi si possono ammirare, con relativa facilità, ungulati quali cervo (Cervus elaphus), capriolo (Capreolus capreolus), cinghiale (Sus scropha).

Escursione breve e senza alcuna difficoltà, alla portata di tutti, che presenta due grandi motivi d’interesse: storico e naturalistico. Da un punto di vista storico, l’itinerario permette di visitare tre fortezze costruite nella seconda metà dell’800, subito dopo l’unità d’Italia, per contrastare una ipotetica invasione dal mare da parte di truppe francesi. In particolare, come su altri colli liguri, è presente una struttura fortificata esattamente in corrispondenza della strada di valico, con funzione di sbarramento, oltre ad altri due forti in posizione più elevata. Da un punto di vista ambientale, la gita permette di visitare la stupenda faggeta del Melogno, considerata una delle più belle dell’intera Liguria, con alberi anche di alto fusto

Raggiunto in auto il Colle di Melogno (quota 1030 metri), prima di tutto possiamo visitare la poderosa struttura difensiva del Forte centrale. Poche decine di metri oltre la porta del forte (provenendo da Finale Ligure), si abbandona quindi la Statale per imboccare a sinistra (direzione ovest) una ripida stradina, inizialmente asfaltata e quindi sterrata. Arrivati a un bivio, occorre andare a sinistra, raggiungendo con pochi tornanti, il suggestivo Forte Tortagna, situato a 1180 metri di quota. Dopo essere ritornati al bivio, si prosegue diritti, fino a un secondo bivio, dove si deve ancora imboccare la stradina di sinistra, che con un marcato tornante conduce in breve al Forte Merizzo, a 1275 metri di quota, dove si conclude la nostra escursione (ore 1,15 dal Colle di Melogno). Il ritorno si svolge lungo il medesimo percorso della salita e richiede 45 minuti.